Cara bellissima Jodie



Qualche ora fa, all'inaugurazione dei Golden Globes Jodie ha pronunciato un discorso di sette minuti in cui ha annunciato il suo ritiro dalle scene dopo 43 anni di vita sul palco! Ebbene si, la sua prima apparizione avvenne a tre anni nella pubblicità della Coppertone che alcune ancora ricorderanno. Oggi a cinquantanni Jodie ha deciso di cambiare e l'ha annunciato davanti agli amici di sempre ad Hollywood. Un discorso a tratti commovente, ha ringraziato la madre per aver fatto per lei ogni cosa nel migliore dei modi, l'ex compagna con cui ha allevato i due figli e la troupe con cui ha fatto i suoi film. L'ultimo augurio è andato ai beautiful fifties evviva i Cinquanta!

A partire da Sotto Accusa del 1989 - il film che l'ha consacrata nell'olimpo dei grandi attori- Jodie Foster ha fatto una precisa scelta di campo: i suoi personaggi femminili non saranno più vittime 


Amata dal grande pubblico, in lei hanno acclamato la nascita di una nuova eroina cinematografica, in perfetta sintonia con il cambiamento dei tempi. Jodie F ha scelto ruoli segnati dalla vulnerabilità che spesso contrassegna l'esperienza delle donne, ma accanto alla vulnerabilità le sue eroine sono cariche di passione e determinazione.
I personaggi portati sullo schermo da Jodie F raccontano il viaggio mitico dell'Eroe/Eroina che deve passare attraverso prove difficili in cui potrebbe perdersi, o perdere  quello che ha conquistato, ma ha sempre una risorsa interiore a cui s'affida per superare l'ostacolo.
Jodie non solo ha rifiutato lo status di vittima per i suoi ruoli femminili, ma anche quello di eroina romantica, preferendo rimanere fedele al suo intento di testimoniare l'evoluzione dei ruoli femminili e saggiarne quindi le potenzialità.
Il personaggio portato sullo schermo che più ho amato di Jodie ?
Ellie Arroway,  l'astrofisica di Contact (1997), dal libro di Carl Sagan. E' così che la voglio ricordare, appassionata, intelligente, determinata. Una donna-fenice che risorge continuamente dalle ceneri (leggi: le buche in cui ti fanno continuamente cadere, cioè i tradimenti), una freccia (arrow-way) lanciata nell'universo, indifferente al viavai sulla terra, lo sguardo fisso in cielo.

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