Roberta Torre: una regista di talento


I baci mai dati del 2010


Roberta Torre classe 1962, milanese in trasferta a Palermo dai primi anni 90, è arrivata alla ribalta alla fine di quel decennio con due film notevoli, opere prime dopo una serie di  cortometraggi premiatissimi, dal registro di satira kitch, un musical grottesco, insomma un genere alquanto inusuale nella storia del cinema italiano. Si tratta di Tano da morire. La vera storia di Giulietto e Romea (1997) e Sud Side Story (1999); per cambiare totalmente genere nel 2002 con una storia drammatica Angela altro film premiatissimo, l'unico italiano ad essere selezionato al Sundance Festival assieme a Sangue Vivo di Edoardo Winspeare, due anni prima.


Geniale e talentosa, firma il suo primo lungometraggio con un genere che non appartiene alla nostra tradizione cinematografica, e lo fa per prendere in giro, ridicolizzare la mafia di quartiere. Un' operazione coraggiosa  che verrà poi riproposta da Garrone dieci anni più tardi in Gomorra (2007)- Nel secondo film invece impiega centinaia di comparse tra gli emigrati africani di stanza in Sicilia.
Lo stile di Roberta mi ricorda quello di tanti film australiani  che invece amano moltissimo il genere grottesco-kitch, penso al Matrimonio di Muriel  del 1994 (con la strepitosa Tony Colette quando non era ancora un'attrice internazionale) ma anche al più famoso Priscilla la regina del deserto sempre del 1994, mentre il kitch-grottesco di Jane Campion in Sweety  (1988) vira decisamente verso il dramma.

Nei film successivi abbandona il genere e nel 2006 gira un film noir dai toni erotici Mare Nero che ha come protagonista un insolito Luigi lo Cascio e viene presentato al festival del cinema italiano a Melbourne, tra l'altro. Con I baci mai dati (2010)  Roberta torna ai toni più leggeri dei suoi primi film, un'altra storia originale, ben recitata e ben diretta, che fa pensare.

Per saperne di più vi consiglio il sito di Roberta che è molto bello: .robertatorre




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