Viola di mare

Viola di Mare diretto da Donatella Maiorca (2009)


Mio padre lo voleva maschio [il figlio] perchè una femmina è una vergogna peggio della
morte.Mia madre aveva 15 anni, l'ha fatta partorire col coltello alla gola. Sono nata io, una femmina. E tu mia madre non l'hai ammazzata. Rassegnati, sono io, sono Angela.
 E' con queste parole che apre il film, un grido di guerra e di libertà della protagonista di questa storia Angela, appunto. E' un mondo triste per le donne nate in quest'isola della Sicilia. Relegate in case oscure, picchiate a volte dai mariti, Angela guarda a queste vite e vuole per sè una vita diversa. Così nel film si contrappongono questi due mondi quello solare e felice di Angela e del suo amore per Sara, e il mondo buio e soggiogato dalla violenza della madre di Angela e del padre padrone Salvatore.


A questo proposito mi tornano prepotenti le parole lette recentemente nel bel libro scritto dal magistrato Silvana Arbia Mentre il mondo stava a guardare (2011) che nel raccontare i suoi primi anni di vita in Basilicata così si esprime:
La prima faccia che ho visto venendo al mondo è stata quella di una vecchia levatrice che guardandomi esclamò: "Un'altra merda!" [..] La levatrice aveva voluto sottolineare così il suo sconforto nello scoprire che quel neonato era una femmina, per di più la seconda in quella famiglia. Era il 1952 a Senise, non lontano dalla Eboli di Carlo Levi, non era un posto facile in cui vivere, per una donna. La mia famiglia era colta e benestante, ma il contesto sociale era segnato dall'ignoranza, dalla miseria e, purtroppo, anche dalla violenza. le donne e i bambini più poveri erano i primi a farne le spese.[...] Allora da quelle parti valeva il principio per cui le donne dovevano chinare la testa e "lavare i panni sporchi in famiglia". Solo questo, si diceva, le bravi mogli dovevano fare.Chi parlava maledel marito era una svergognata. Qualsiasi cosa facesse. Camminando per le campagne, però, si potevano sentire le contadine cantare canzoni dai ritornelli agghiaccianti.:"Mamma, mamma, perchè non mi affogasti quando sentisti voce di femmina?" diceva uno dei più popolari. [Arbia: 2011 pag.18]



Viola di mare è un film inconsueto per il cinema italiano, tratta dell'amore tra due donne, ma sarebbe inconsueto anche per un cinema come quello anglosassone dove l'omosessualità quando è presente è sempre al maschile. C'è sempre più pudore, si è sempre più restii a rompere dei tabù come quello della femminilità santificata alla bontà e alla maternità.
"La Viola è un pesce e lo ha voluto Dio. Quando è maschio si chiama Minchia di Re. Per amore diventa femmina e ha i colori del fiore. Torna di nuovo maschio dopo che l’acqua si è presa le sue uova"
 leggi la recensione in wikipedia

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