Crialese, romano
classe 1965 si è fatto notare con un lungometraggio in inglese da lui scritto e
prodotto, oltre che diretto, Once we were Strangers (1997) che è stato
poi selezionato alla mostra internazionale del cinema indipendente del Sundance
Festival. Di per se’ un fatto notevole perchè nessun regista italiano era
mai risultato cosi interessante. Il film vuole rimandare a Once we were
Warriors di Lee Tamahori con la sua storia di Maori sradicati nei quartieri
ghetto di Auckland in Nuova Zelanda, Crialese invece narra le vicende di due
immigrati italiani nella Grande Mela dei giorni nostri.
Respiro è un film ancora oggi, a tanti anni
di distanza dalla sua uscita, amato e ricordato. Ho constatato più volte, come
il personaggio di Grazia, interpretato dalla Golino, forse in una delle sue
interpretazioni più riuscite, sia entrato nelle corde, nell’immaginario di
molte donne.
Grazia
vive in una piccola isola non identificata ma gli scenari sono quelli
mozzafiato di Lampedusa. Due figli già adolescenti, Pasquale e Marinella, e uno
ancora piccolo, il sagace Filippo. Il marito Piero fa il pescatore e l’ama
anche se in paese Grazia è ritenuta un pò toccata perche’ va alla spiaggia con
i figli e fa il bagno nuda e sfrontata saluta anche un peschereccio di
passaggio. Il marito si beve una birra con gli amici davanti casa e lei si
unisce al gruppo per fare conversazione ma non riceve risposta, non sta bene
che una donna parli con gli uomini. In realtà non è toccata, è solo ribelle al
clima claustrofobico e bigotto dell’isola e ama provocare scompiglio. Insomma
le manca il respiro, si sente sempre più intrappolata e reagisce con maggiore
enfasi finchè il paese non le perdona una malefatta e si coalizza contro di lei
chiedendo al marito di portarla al nord da un dottore perchè la curi. Il marito
dapprima resiste poi cede. Ma Grazia dalla sua ha i figli che la difendono e la
nascondono in attesa che le acque si calmino. Il personaggio di Grazia interpretato
da Valeria Golino è un misto di seduzione, vitalità e trasgressione
adolescente. Sfortunatamente tutti attributi letali per una donna, tanta
esibizione di vita da sempre è scoraggiata, e non solo al Sud. La scena finale
riconciliatoria del film è intensa, acquatica e liberatoria. Bella come tutto il film.
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